Una parola per questa primavera: KIN

Inizia oggi l’equinozio di primavera.

È un anno che studio nuovi argomenti, e ora metto uno sguardo altrettanto nuovo in quello che ho già e che imparo ancora.
Ecco cosa imparo.

Ogni anno in questi giorni arrivano sul mio terrazzo i passeri alla ricerca di nidi: saltellano qua e là, sporcazzano, cinguettano tra loro, forse presi da questioni logistiche… noi per un po’ lasciamo fare, la gatta dorme dall’altra parte della casa, ma non vogliamo illuderli, così a un certo momento li facciamo volare via, e poi andiamo a nascondere globi di semi e granaglie nel giardino condominiale.

Li sentiamo contenti. La gatta va in terrazzo, tende l’orecchio, accetta una spazzolata risarcitoria.

Escono anche le formiche. Da un giorno all’altro eccole tutte intorno alla ciotola dei croccantini, a fare scorta in fila.

Io con la scopa le frullo verso la grata, oltre la quale ci sono i vasi grandi, dove inizio a gettare le briciole della tovaglia.

Non uso veleni, non ne ho mai usati: le formiche non tornano alla ciotola, si prendono volentieri i bricioloni, aprono autostrade nei vasi (la terra smossa per terra mi avvisa dei cambiamenti infrastrutturali) per andare chissà dove.

Alla bisogna, aiutano: con solerzia si mangiano gli afidi quando attaccano le piantine nel mio angolo officinale.

Nel trambusto concentrato in questi giorni equinoziali, le grandi aloe vera riprendono vita.

Le trovo sempre più grosse di un terzo rispetto all’autunno, le libero dei nuovi getti, che rinvaso e metto accanto, i piccoli con le loro grandi, per farli ambientare da soli, prima di donarli (sennò qui da me l’aloe finisce a fare provincia).

Spesso amici e amiche a cui le ho donate mi informano su dove le hanno messe, e che stanno bene.

Ora, mi chiedo: queste non sono… parentele non umane?

Noi di casa ogni anno comunichiamo con coloro che tornano o si risvegliano. Siamo parte di questo trambusto vitale, ci riconosciamo a vicenda, stringiamo accordi di coesistenza pacifica.

È una cosa bella, divertente e rasserenante, che ho sempre assecondata, e che ora conosco in modo nuovo, perché posso darle un nome.

KIN.

Grazie, Donna Haraway ❤

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