Dopo il mio appello intitolato Leggere distopia in Covidistan, repostato dal blog La Bottega del Barbieri, è nato un confronto interessante nei commenti a quel post, e poco altro. Almeno per ora!
Comunque, la mia intenzione nello scrivere e pubblicare quelle parole scomode non era quella di tirar su barricate istantanee, ma di suscitare una riflessione, di rompere le maglie della narrazione dominante, violenta e mistificatoria, per aprire a spazi di pensiero nuovamente autonomo, rinnovato e personale.
Quindi tutto è ancora in gioco: spero di ispirare chi leggerà.
Nel frattempo, pubblico qui, in forma di diario sempre in aggiornamento, le letture distopiche, da contrapporre alle trombe del Covidistan, che sto postando anche sul mio profilo facebook da questo agosto.
Ne hai di tue e vuoi mandarmele? Posso aggiungerle anche qui, con menzione e con il commento che vorrai scrivere.
Oggi che la parola “orwelliano” è su tutte le bocche, oggi che “la schiavitù è libertà” e “andrà tutto bene”, la voce di chi legge e scrive fantascienza è ancora fievole o latitante.
Vogliamo levarla insieme? Iniziamo da qui?
Grazie.
14/08/ 2021 – LEGGERE DISTOPIA IN COVIDISTAN #1
(Ovvero: qualcosa che abbiamo letto e che forse abbiamo dimenticato.)
“La libertà, come tutti sappiamo, non fiorisce in un paese che sta sempre sul piede di guerra, o che si prepara a combattere. Una crisi permanente giustifica il controllo su tutto e su tutti, da parte del governo centrale.”
“Il controllo sulle società continuerà a esercitarsi dopo che l’uomo è venuto al mondo; mediante il castigo, come accadeva in passato, e in misura sempre maggiore mediante metodi più efficienti di premio e di manipolazione scientifica.”
Aldous Huxley, “Ritorno al mondo nuovo”
16/08/2021 LEGGERE DISTOPIA IN COVIDISTAN #2
(Ovvero: la menavano con l’ingenuità dell’utopia, ma, come la bellezza, anche il senno è negli occhi di chi guarda. Riletta con presenza di spirito, la distopia aiuta!)
“In realtà lui non ha scelta, vero? Era il proprio interesse, la paura del dolore fisico che lo hanno spinto a quel grottesco gesto di autoavvilimento. La sua insincerità era anche troppo evidente. Cessa di essere un malfattore, ma cessa anche di essere una creatura capace di scelta morale.”
Anthony Burgess, “Un’arancia a orologeria”
21/08/2021 – Continuo a Leggere Distopia in Covidistan (#4)
Perché sbertucciarli a volte si può, e quando non si può allora si deve.
“Quanto agli orangutan, che sono di gran lunga i meno numerosi, Zira me li aveva definiti con una formula breve: sono la scienza ufficiale.
È vero in parte; alcuni si dedicano talvolta anche alla politica, alle arti e alla letteratura. E in tutte queste attività rivelano sempre le medesime caratteristiche: pomposi, solenni, pedanti, privi di originalità e di senso critico, accaniti sostenitori della tradizione, ciechi e sordi a ogni novità, amanti delle forme fisse e delle regole bell’e fatte, essi costituiscono il substrato di tutte le accademie. Dotati di grande memoria, imparano come pappagalli moltissime cose dai libri. Poi scrivono loro stessi altri libri nei quali ripetono ciò che hanno letto, e per questo sono tenuti in grande considerazione dagli altri orangutan, loro simili.”
Pierre Boulle, “Il pianeta delle scimmie”
30/08/2021 – LEGGERE DISTOPIA IN COVIDISTAN #5
Ovvero: salute per decreto, profilassi ai controllori, propaganda a pioggia (quindi mettere canottiera!). It’s esculapiocrazia, baby!
“La C.M.G., Convenzione Medica Generale! Un’ossessione, ecco che cos’era. Sempre tra i piedi, con un regolamento medievale e migliaia e migliaia di controllori indaffaratissimi a rilevare infrazioni.
Nico girò su se stesso, ma anche sull’altro fianco dell’elibus le inserzioni della C.M.G., scintillavano a lettere fosforanciate. Provò a chiudere gli occhi. Inutile. Quei maiali sapevano il fatto loro, anche in fatto di pubblicità erano padreterni. Impossibile non leggere i loro slogans.
CITTADINO
CREDI VERAMENTE
DI AVERE
LA COSCIENZA A POSTO?
SEI CERTO
DI AVERE CON TE
IL TUO TUBETTO
DI ASPIRINA?
Senza volerlo, Nico si accorse che stava frugandosi nelle tasche alla ricerca del tubetto. (…)
AIUTATECI
A SERVIRVI MEGLIO!
RICORDATE:
POLIVITAMINICO
DUE VOLTE AL GIORNO
Nico sbuffò. Cercò il dispositivo che regolava l’apertura del finestrino, ma rapida una mano calò sulla sua.
– Che cosa vuol fare? – domandò con voce garbata eppure fermissima il signore che gli stava a fianco.
– Aprire – disse lui boccheggiando. – Ho un caldo d’inferno, soffoco.
L’altro lo fissò con calma, occhi negli occhi, poi scosse il capo risolutamente. – Il finestrino non si apre. (…) Il regolamento parla chiaro: gli automezzi in servizio pubblico debbono tenere i finestrini chiusi fino al 31 maggio. E siamo ancora ad aprile!”
Lino Aldani, “Trentasette centigradi”, 1963
09/09/2021 – INTERMEZZO
(Non proprio distopia, ma insomma. Come mi è già capitato di dire, io non sono tra chi si allontana. Eeeh, no. Io resto. E rompo le palle.)
“Lo credete? Accettate la festa, la città, la gioia? No? Allora lasciate che descriva un’altra cosa.”
Ursula K. Le Guin, “Quelli che si allontanano da Omelas”
22/09/2021 – LEGGERE PURE STORIA IN COVIDISTAN, sai mai
“L’inquisitore esperto dovrà approfittare sempre delle occasioni servite dalle deposizioni e affermazioni degli accusati, e contando sulla propria esperienza e sull’acume del proprio ingegno formulare le proprie domande durante gli interrogatori, così come Dio deciderà. (…) Se qualcuno manifesterà l’intenzione di pentirsi e con sincerità abbandonare i propri errori, dovrà allora abiurare completamente ogni eresia.”
Dal “Manuale dell’Inquisitore” di Nicolau Eymerich, A.D. 1376.
07/10/2021 – LEGGERE DISTOPIA IN COVIDISTAN #6
La risposta finale la ometto, non mi pare la cosa più importante. In fondo, è solo fantascienza, sempre più marginale. Ma per colpa di chi?
La penultima sera, Crake disse: «Vorrei accompagnarti attraverso uno scenario ipotetico».
«Va bene» disse Jimmy. In realtà aveva sonno – troppi pop-corn e troppa birra – ma si tirò su a sedere e assunse il suo sguardo attento, quello che aveva perfezionato alle superiori. Gli scenari ipotetici erano una delle cose preferite da Crake.
«Assioma: la malattia non è produttiva. Di per sé, non genera materie prime e perciò neanche denaro. Sebbene costituisca un pretesto per una marea di lavoro, la sua unica conseguenza sul piano finanziario è il passaggio di ricchezza dal malato al sano. Dai pazienti ai dottori, dai clienti agli spacciatori. Osmosi finanziaria, si potrebbe chiamarla».
«Sicuro».
«Ora, supponiamo che tu sia un’azienda chiamata HelthWyzer. Supponiamo che tu faccia i soldi con i farmaci e con le procedure che curano la gente malata, o – meglio ancora – che le impediscono innanzitutto di ammalarsi».
«Be’?» fece Jimmy. Fin qui non c’era niente di ipotetico: è quanto faceva veramente la HelthWyzer.
«Dunque, di cosa avrai bisogno, prima o poi?»
«Di altre cure?»
«Dopo quelle».
«Che vuol dire, dopo quelle?»
«Dopo che avrai curato tutte le malattie in atto».
Margaret Atwood, “Oryx and Crake” / “L’ultimo degli uomini”, 2003
25/10/2021 – LEGGERE DISTOPIA IN COVIDISTAN #7
La notizia: passa il “super green pass” con discriminazione verso i non vaccinati, per “salvare il Natale”. Non aggiungo titolo, né chiosa, fate voi.
“Si ricordavano un milione di coserelle inutili, una lite con un compagno di lavoro, la ricerca d’una pompa di bicicletta, l’espressione del volto d’una sorella morta da chissà quanto tempo, i mulinelli di polvere in una mattina di vento, settant’anni fa… ma tutti quegli altri fatti che importavano erano al di là delle loro possibilità di percepire. Erano come le formiche, che possono vedere gli oggetti piccoli, ma non i grandi. E quando la memoria faceva cilecca, e i documenti scritti erano falsificati… quando avveniva tutto questo, la pretesa del Partito d’avere migliorato le condizioni di vita doveva essere accettata, perché non era mai esistita, né sarebbe stata per esistere più mai, alcuna pietra di paragone che potesse servir di misura.”
Geroge Orwell, “1984” (1948)
14/12/2021 – LEGGERE DISTOPIA IN COVIDISTAN #8 CHRISTMAS EDITION!
Non mi si dica che è una guerra tra estremismi o tra opposte fazioni. Questa è una guerra del potere contro il dissenso: una volta schiacciato quello, avremo perso tuttə.
“Per un certo tempo quasi credetti in ciò in cui sapevo di dover credere. Mi annoveravo tra i fedeli, per la stessa ragione di tanti altri a Gilead: era meno rischioso. Che senso ha buttarsi sotto un rullo compressore per ragioni etiche, farsi schiacciare come un calzino privato del suo piede? Meglio dileguarsi nella folla, nell’untuosa follla dei trafficanti d’odio, dei devoti adulatori. Meglio scagliar pietre che farsele scagliare addosso. Meglio, quanto meno, per le tue probabilità di sopravvivenza.”
Margaret Atwood, “I testamenti” (2020)
27/12/2021 – INTERMEZZO CANORO
Mitragliate! Fuoco! Che bello! Com’è bello! In questi giorni di festa, pregate solo di non avere un familiare, magari fragile e spaventato (e vaccinato), che risulti positivo a un autotampone. Perché tra farmacie inagibili, medici irreperibili o inamovibili, guardia medica incommentabile, centralini irraggiungibili… c’è davvero di che festeggiare!
Cantiamo, dunque! Suggeriamo a questi pagliacci scellerati nuovi versi, che più si confanno a loro e alle loro politiche!
(E mi raccomando: continuiamo a obbedire! Che bello!)
“In nome delle madri, strangolate i figli! In nome delle mogli, uccidere i mariti! In nome dei cittadini, bombardare le città! Aprite il fuoco! Mitragliate! Fuoco! Che bello! Com’è bello!”
Liao Yiwu, poeta dissidente, via Maurizio Bolognetti
29/12/2021 – LEGGERE DISTOPIA IN COVIDISTAN #9
In tempi di apocali-ngenesi, urge andare al nocciolo delle questioni… e delle contorsioni.
“Che cos’è che Dio vuole? Dio vuole il bene o la scelta del bene? Un uomo che sceglie il male è forse in qualche modo migliore di un uomo cui è stato imposto il bene?(…) La bontà viene da dentro, 6655321. La bontà è qualcosa che si sceglie. (…) Un uomo che non può scegliere cessa di essere un uomo.”
Anthony Burgess, “Un’arancia a orologeria” (1962)