In questo momento a poca distanza da casa mia, a piazzale Accursio angolo via Niccodemi, stanno tagliando una magnolia.
Era un bellissimo albero, dalla chioma folta e il tronco dritto, stava lì da almeno vent’anni. Era cresciuta in un fazzoletto di terra, ingombro di rifiuti e cacate, accanto a un gigantesco palazzo vuoto e abbandonato al degrado dalla Banca Popolare di Milano.
“Qui devono costruire. Ma tanto magari ne mettono altri!” ha risposto l’operatore, tra tronchi e foglie da riempirne due camion, a una mia domanda incredula… poi alle mie spalle due auto hanno iniziato a suonare scocciate, avevano tanta fretta, non sono riuscita a chiedere altro, sono ripartita, ho dimenticato dove stavo andando e ho sbagliato strada.
Poco dopo sono tornata a piedi, avevo visto un signore che osservava, ho pensato che avremmo potuto parlare, condividere questa cosa, mi sono avvicinata e gli ho detto ma dico, era un albero meraviglioso, e lui ha detto sì, sì, sorridendo entusiasta, ora mi guardo come lo buttano giù!
Così. Oggi è un giorno triste. Addio, magnolia, e grazie per tutto il verde.
Non vedo l’ora di dare l’addio anche a questa città, quello invece sarà un giorno felice.
