Qualche tempo fa una mia amica ha cambiato casa, città e nazione. E poco tempo dopo, ha aperto un blog. Un blog di impressioni di viaggio, di racconti di cambiamento, di riflessioni familiari e di living.
Blog con queste caratteristiche ce ne sono tanti, e meno male!
Perché scrivere fa bene.
Scrivere cose, qualsiasi cosa, aiuta a fermarsi, a raccogliere le idee, a limare le parole e a usare la splendida facoltà del linguaggio rendendolo a misura della nostra vita. E impreziosendola di pensieri nuovi.
Aprire un blog, poi, può essere davvero terapeutico, non solo nel caso di brutti momenti, eventi difficili o veri e propri traumi.
Scrivere serve a tenere il passo con cambiamenti molto grandi, come forse è stato per la mia amica, Nicoletta. Che poi ha terminato la sua esperienza all’estero ed è tornata in Italia, con un bagaglio più ricco e con un blog all’attivo.
Scrivere è bello, tant’è che dopo un po’ non ne puoi più fare a meno! E penso che così sia stato per lei, che è oggi molto seguita e ha colorato il suo spazio online di rubriche e scambi interessanti.
Ho detto poco fa che di blog con le caratteristiche del suo ce ne sono tanti.
Ma ora lasciami precisare che nessuno è uguale: “Per amore per ridere” è unico!
Lo è principalmente per la carica di positività che ti dà quando leggi. Per le immagini e per il calore che trasmette, come se fossi lì, a casa sua, davanti a quei fiori e proprio in quel terrazzo, a parlare insieme di cose belle e di cose meno belle, ma senza mai piangersi addosso e inseguendo l’estate.
E poi lo è perché c’è un’intervista che mi riguarda 🙂 dato che sono stata sollecitata a parlare di me, come “italiana in Italia”. Come, cioè, una persona che ha tanto da dare e che lo fa qui. Qui nel nostro paese, che ha tanti lati positivi, e insieme tanti aspetti faticosi, che non ci sono altrove e che spesso ci tentano o ci costringono a spostarci.
Io sono ancora qui 🙂 Mi sono mossa, è vero, ho lasciato Roma per Milano. Ma so bene che cambiare nazione è tutto un altro paio di maniche, per cui vivo la mia migrazione in modo consapevole: a volte sofferto, ma sempre contestualizzandola.
Dalla data dell’intervista, sono passati due anni. Nel corso dei quali:
- ho pubblicato sei racconti in antologie
- ho pubblicato un romanzo
- ho iniziato delle collaborazioni alle quali tengo molto e ho scritto altre cose che usciranno quest’anno
- ho quasi finito un altro romanzo.
Il mio saggio sulla scrittura è ancora in lavorazione, però, e questo mi ricorda:
- la pianificazione non è mai troppa
- che il tempo passa molto veloce quando fai le cose che ami
- e che per quagliare bisogna stare sul pezzo!
Io su questo saggio ci sono stata molto poco, assorbita da tutto il resto. Ora mi è molto chiaro che se voglio condurre la mia nave in porto, devo ricalcolare la rotta e poi spiegare le vele. E se necessario tirare fuori i remi!
Ti lascio con il link alla mia intervista:
Italiani in Italia: Studio83 (onestà e competenza nel mondo dell’editing)
Dove Nicoletta e io raccontiamo insieme di musica ascoltata di nascosto. Di libri che non si possono consigliare. Di luoghi lasciati indietro e di luoghi comuni. Di lavoro, bambini, solitudine e risate.
Ti auguro buona lettura e ti invito a non perdere le altre interviste agli Italiani in Italia, una rubrica che spero sarà sempre più ricca e popolosa. Scrivi ancora, Nicoletta!
Wow giulia grazie!! che sorpresa che mi hai fatto!! E’ vero, scrivere è bello! se poi la passione è condivisa, lo è ancora di più!! e a presto! 🙂