L’editing è un intervento professionale sul testo che mira a renderlo più coerente, coeso e omogeneo, e a realizzare appieno la sua “missione” originale.
Qualche tempo fa abbiamo scritto un pezzo per una rivista che ci aveva dato questo spunto: “L’editor, architetto della bellezza di un testo”.
Ne è nato un articolo in cui la mia socia Elena Di Fazio e io abbiamo raccontato il mondo dietro il nostro lavoro: senza entrare nel tecnico, ma parlando di obiettivi, di relazione con i testi, di iterazione con chi ce li manda.
Ho riproposto su facebook quel post, quando mi sono accorta che c’è ancora tanta confusione sul lavoro di editing e sulla figura dell’editor, soprattutto se indipendente.
Proseguo per questa strada con altri contenuti, per comunicare meglio la professione di editor indipendente. Non esiste patentino né scuola che detti legge, e questi post sono la mia versione, il racconto di come lavoro io, da quasi vent’anni a questa parte.
Spero che siano per te una lettura interessante e utile 🙂 e ti aiutino a capire cos’è l’editing, e come farlo bene.
Il post di oggi è stato pubblicato in origine sul blog di Studio83.
L’importanza dell’editing: perché no?
L’editing fa sì che il testo dica effettivamente quello che vuole dire nel modo più efficace.
“Se c’è una cosa che l’editing professionale ti assicura è la chiarezza” dice Pierson (Joe, responsabile dei servizi editoriali di AuthorHouse, N.d.R.). “Non vuoi certo che i lettori debbano tirare a indovinare quello che stai cercando di dire.”
Da “The importance of Good Editing“
L’editing sistema lo stile, anche qui: rendendolo più simile alle intenzioni comunicative originarie e limando le “virate involontarie”.
L’editing costringe lo scrittore/la scrittrice a ragionare sul perché ha scritto quel testo, sul messaggio che vuole portare e sul proprio pubblico di riferimento. Sul propro essere scrittore e scrittrice.
L’editing è un lavoro artigianale per il quale servono qualifiche e studi, e che allo stesso tempo non si studia a scuola, proprio come molte forme di arte manuale.
L’editing è post produzione. L’editing è indispensabile.
Un testo che non è passato per un buon editing puzza di “raffazzonato” lontano un miglio. Se chi lo ha scritto è un genio, la puzza è un odorino sottile. Ma non di viola. Comunque.
L’editing ti aiuta a vendere meglio il tuo libro e a farlo leggere.
Questo è il tema principale di un post di LetsGoWrimos (blog “figlio” di Lulu.com, oggi non più online): eccone una parte che ho tradotto io.
Una delle domande più frequenti che ricevo è: “Perché il mio libro non vende?” La risposta è spesso difficile da digerire. Per evitare di doversi porre questa domanda, bisogna farsene un’altra, prima della pubblicazione: “Cosa potrebbe ostacolare le vendite del mio libro?”
L’editing è uno degli elementi imprescindibili che influenzerà le vendite del vostro libro. La combinazione tra il grado di editing che farete voi stessi ai pensieri e alla scrittura e il livello di investimento che farete su un editing professionale avrà in ultima battuta un peso enorme sul gradimento del lettore. Un ottimo editing non assicurerà automaticamente alte vendite: ma sicuramente eliminerà uno degli ostacoli più grandi che potrebbero porsi al successo di vendita.
Alcuni autori decidono di non far editare il loro testo. Richiede troppo tempo, può essere dispendioso, e può essere emotivamente impegnativo. Dopo aver messo tutta l’anima in qualcosa, è molto difficile sentirsi dire che qualcosa non va e ha bisogno di miglioramenti. L’editing è critico per definizione: non c’è da stupirsi nel vedere alcuni scrittori evitarlo come la peste. Quando scrissi il mio primo libro, non lo feci editare: quello fu uno dei più grandi errori della prima incursione nel mondo della pubblicazione. Pensavo in quel modo di risparmiare tempo e denaro, ma ho sbagliato su entrambe le cose. Non ho davvero risparmiato tempo, e nella lunga distanza la cosa è finita per costarmi molto di più.
La verità dei fatti: anche gli autori più esperti e navigati si fanno editare professionalmente i testi. Le case editrici tradizionali fanno fare ad ogni libro minimo due giri di editing.
Gli editor professionisti sono abituati a mettere da parte i loro gusti e preferenze e concentrarsi su come migliorare il vostro lavoro. C’è una differenza sostanziale tra un editing professionale e lasciare che lo faccia un vostro amico. Gli amici hanno la tendenza a essere meno critici di quanto invece sia utile. Anche se lo fanno con le migliori intenzioni, di solito la loro abilità di assicurare che l’essenza del vostro libro sia trasmessa propriamente non è all’altezza.
Insomma, care autrici e cari autori, l’editing è importante!
Far leggere le proprie cose a un amico (reale o di forum) è pur qualcosa. Cercare un intervento professionale è il primo passo nella via per una pubblicazione soddisfacente.
La cosa vale ancora di più se non avete ancora un buon editore e se siete autori o autrici indipendenti.
Pubblicare, cioè rendere un testo disponibile al pubblico, oggi è semplicissimo, si fa in tre click. Ma prima di quei tre click, c’è un lavoro da fare!
Pubblicare dopo il lavoro con editor professionist* aumenta la qualità del testo e quindi il gradimento che incontrerà sulla sua strada.
Aumenta la qualità rispetto ai propri standard, perché l’occhio esperto fa sempre e comunque crescere. E aumenta la qualità anche rispetto agli standard oggi comuni.
Gli strumenti di pubblicazione online (Amazon, ma anche Wattpad e le varie piattaforme di POD) sono aperte a una miriade di offerte pessime e sconclusionate: anche nel self publishing la qualità professionale risalta e si fa notare.
Non è finita qui. Parlerò dell’editing in prossimi post, anche scritti ex novo. C’è ancora molto da dire.

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