“Ho conosciuto molte guerre nella mia vita.”
Come al solito è lunedì e sto affogando di lavoro, ma di fronte a questa voce mi fermo ben volentieri.
È la voce di Joyce Lussu, poetessa, partigiana, scrittrice, pensatrice che fa pensare pure noi. Io ho iniziato a conoscerla attraverso le sue poesie, agganciandovi qualche scritto critico (la mia innata difficoltà con la poesia ormai la conoscerete, non manco di ricordarla a mo’ di excusatio ).
La trovo forte della forza di chi sa quello che dice perché ha fatto quello che ha capito. Pragmatica, sapienziale.
Sta per uscire un suo libro che è memoir, riflessione, saggio, racconto autobiografico: “L’uomo che voleva nascere donna”. Diario femminista a proposito della guerra
“Ho conosciuto molte guerre nella mia vita”, scrive Joyce Lussu. Conflitti, rivoluzioni, resistenze, guerre di liberazione alle quali non ci si può sottrarre, perché necessarie e giuste. Guerre imposte, ma anche scelte e combattute in prima persona. Eppure, di solito, sono gli uomini a fare la guerra: specchio dei loro schemi di pensiero e di potere, mentre le donne si disinteressano al problema delle armi, finendo per diventare escluse e vittime per definizione.
Con questo diario autobiografico l’autrice – militante, pacifista, protagonista di eventi decisivi del mondo contemporaneo – ci accompagna attraverso il Novecento per trovare risposta alla domanda: è possibile liberarsi dalla guerra da una prospettiva femminile e femminista?
Introduzione di Martina Guerrini.
Illustrazione in copertina: Emma Bignami.
Già a leggere la sinossi, mi pare tanta roba, fatta di contrasti e problemi preziosi.
La casa editrice “Edizioni Malamente” nasce nella primavera 2021 dal percorso della rivista omonima “di lotta e critica del territorio”.
Te lo volevo dire, ecco A presto!
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