Ecco oggi un altro consiglio di lettura dal mio profilo Instagram @giulia.editor: “Quota Albania” di Mario Rigoni Stern.
La sinossi:
Un anno di guerra e due campagne militari, in Francia e in Grecia, ricostruite grazie a due taccuini fortunosamente salvati.
«”Quota Albania” spicca nella memorialistica bellica per la sua sobrietà, la pulizia delle descrizioni, la testimonianza che porta sulla rassegnata ignoranza con cui si accettava la guerra…Un libro da leggere e da conservare» – Giorgio Rochat
Eccolo il diciannovenne caporale Rigoni, conoscitore infallibile di ogni sentiero e bosco, sulle Alpi valdostane, nella breve campagna di giugno contro la Francia, a far conoscenza della prima fame e della tristezza di combattere senza un perché. Poi l’Italia dichiara guerra alla Grecia e tocca agli alpini prendere posizione su quelle desolate montagne albanesi, remote e irreali come crateri sulla Luna. E l’unico a sapersi orientare è Rigoni, che corre imperterrito per chilometri nel fango e nella neve, trovando un modo per sentirsi libero, per riavvicinarsi idealmente ai suoi monti e ritagliarsi l’illusione di una pace dove la vita nel bosco ha ancora il suo antico significato.
Una memoria, questa, meno conosciuta di Rigoni Stern, dove lo stile asciutto mostra al meglio le peculiarità di questo scrittore che nel mezzo della guerra aveva sempre un occhio per il contesto intorno, e un sesto senso a sé, connesso al mondo verde.
“Noi ancora si andava. La valle si apriva in una grande piana circondata da montagne che puntellavano il cielo grigio. In un punto della piana, prima affiorano minareti esili e bianchi, poi le cupole delle moschee, le case basse tra alberi sporchi e giardini incolti. Su un cartellone leggiamo: Korça.”
Tra l’altro, ho letto su Albania Letteraria (portale consigliato) che “Quota Albania” è appena stato ripubblicato. Ottima notizia.
Di Rigoni Stern consiglio anche “Arboreto salvatico”, è meraviglioso!
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