Guerra e propaganda: le parole di uno scrittore di fantascienza. E qui in Covidistan?

Mi è capitato di imbattermi in questo pezzo pubblicato dal Corriere:

Dmitry Glukhovsky, lo scrittore più venduto in Russia, è inseguito da un mandato di cattura: in questo articolo spiega come una generazione che non aveva vissuto gli orrori delle purghe stia assistendo a una deriva fascista senza trovare il coraggio di protestare.

LEGGI l’ARTICOLO COMPLETO QUI: Glukhovsky: «La nostra vita nelle mani di un pazzo. E noi che fingiamo di non vedere»

Della riflessione di Glukhovsky, mi ha colpita questo passaggio:

“Stiamo accumulando un’esperienza sorprendente: l’occasione per capire come mai i nostri nonni e bisnonni hanno taciuto e sopportato. (…)
Oggi vediamo con i nostri occhi come si fa a disumanizzare altri esseri umani prima di annientarli: attraverso lo scherno, la diffamazione, la storpiatura delle loro parole e motivazioni, negando loro la dignità di sentire e agire come persone.”

Ecco, tutto questo, l’annientamento tramite la disumanizzazione, la preparazione con scherno e diffamazione… tutto questo non è iniziato con la propaganda di guerra.
La parolina “no-vax” non dice nulla?
Ma la cosa non è ancora chiara, discussa, pensata.

Yue Minjun, “Execution”

Siamo in poch* a dire forte e chiaro che tutto questo è nato, a livello collettivo e generale, con le politiche pandemiche governative: le quali, con la retorica bellicista della “guerra al virus”, hanno fatto in realtà la guerra contro il dissenso e contro la parte di popolazione scomoda, quella che si è messa di traverso nella strada per il dominio più totale.

“La nostra vita nelle mani di un pazzo”, afferma Glukhovsky. Togliamo il fatto che non è opportuno patologizzare la parte opposta se si vuole davvero innescare un cambiamento. Ma mettiamo anche il fatto che il potere è patogeno di per sé, che il potere ti cambia, ti corrompe, ti pietrifica (come diceva Simone Weil relativamente alla forza) e che quindi chiunque si trovi in una posizione di grande potere è a suo modo “reso malato”. Ciò detto, noi siamo assolutamente sicur* che il nostro Ministro della Salute, colui che auspica mascherine ovunque e dosi eterne, colui che dopo due anni di protocollo assassino ancora impone “tachipirina e vigile attesa”, colui che con il decreto di fine emergenza si è attribuito un sinistro potere fuori da Costituzione… sicur* che Roberto Speranza stia bene, invece?

Ma torniamo a noi e alle nostre, di “malattie”. Glukhovsky è uno scrittore di fantascienza, questo probabilmente gli dà una lucidità non comune e le parole per dire ciò che è vero ed esiste, pur non essendo immediatamente percettibile. Un po’ quello che cercavo di dire nel mio post Leggere distopia in Covidistan.

Sul suo profilo Facebook, Glukhovsky usa le parole dei fratelli Arkady e Boris Strugatsky, autori di spicco della cosiddetta fantascienza sovietica, per attaccare Putin, deridendo il potere: e non è quello che la fantascienza dovrebbe fare ogni volta che può?

La scelta di Glukhovsky di parlare apertamente contro il potere non è scontata: gli è costata e gli costerà moltissimo, teniamolo d’occhio se e finché possiamo.

(E state tranquillə: qui in Italia gli scrittori di fantascienza sono assolutamente al sicuro 😂🤦‍♀️)

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