Due giorni magici, questo sabato 19 e questa domenica 20 novembre, passati alla libreria Covo della Ladra a conversare di cose che amo, con persone che condividono queste passioni: editing, solarpunk, femminismo.
Ufficialmente ero relatrice in due incontri, questi:
Ma sono stata presente a molto altro: al bellissimo panel sulla fantascienza femminista, tenuto da Giuliana Misserville, Laura Coci, Nicoletta Vallorani e Romina Braggion, il 19 mattina.
E poi a tutti e due gli incontri del 20 oltre al mio: la traduzione nel fantastico con Martina Testa e Giorgio Raffaelli, e la “creazione” di un titolo dal punto di vista editoriale e di comunicazione con Veronica Todaro e Manu Figliolini.
Momenti di confronto preziosi, e anche vivi, partecipati, in una dimensione “pubblica” ma anche amica e comune, quasi domestica… in barba al fatto che Bookcity è ormai un appuntamento mediatico densissimo e affollato, noi ci siamo ritrovati insieme in una dimensione di scambio, riflessione, in conversazioni tranquille nelle quali le divagazioni e gli approfondimenti sono stati benaccolti e fruttuosi, e la calma, il pensiero, l’elaborazione sono stati percettibili.
Sarà anche stata la magia della NON diretta?
Diversamente dal solito, infatti, gli incontri non sono stati mandati in diretta streaming, ma solo filmati per una trasmissione successiva.
Questo ha portato a una maggiore disponibilità di Mariana Marenghi, la libraia, che non dovendo stare appresso a commenti e aspetti tecnici ha potuto coordinare gli incontri con più agio e presenza. E ha portato anche, chissà, a un’energia differente, meno dispersa, più incline al raccoglimento.
Per me è stato un piacere ritrovare amici e amiche e conoscere nuove persone: colleghe, ma anche scrittrici e lettrici (e colleghi e scrittori e lettori, naturalmente) con le quali condividere mestiere e passioni.
Diverse idee e sollecitazioni mi sono poi nate in seguito agli incontri sul solarpunk e sull’editing. Ci ragionerò, magari riascoltando qualche passo delle registrazioni audio che realizzo abitualmente a beneficio d’archivio.
Sono insomma contenta di aver partecipato a questa due giorni, in un momento nel quale ho sempre meno voglia di uscire e di unirmi a iniziative collettive, a causa di un po’ di stanchezza e del profondo smarrimento con il quale convivo da mesi, dalle restrizioni “pandemiche”, smarrimento di cui parlavo già a proposito di una passata fiera.
Direi però che il Covo della Ladra Mariana è una garanzia: un luogo amico che è rimasto accogliente e che mi vedrà sempre in prima fila a partecipare e a esserci, come ascoltatrice prima che come panelist, fin quando potrò.
Il mio grazie va principalmente a lei, a Mariana Marenghi. E poi alle persone che ho incontrato e che hanno allietato le nostre ore librose. Grazie ^^
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“Covidistan. Un diario di viaggio“