La scorsa settimana è uscito il mio romanzo: yeppa!
Dopo soli quindici anni di tentativi… vittoria!
(Se poi contiamo gli anni in cui l’ho tenuto al caldo nel cassetto, ora è maggiorenne…)
In questi anni, s’intende, ho fatto anche altro. Ad esempio, ho lavorato con tantissimi autori e autrici esordienti, che a loro volta cercavano una strada per il loro romanzo.
Di tentativi, successi e fallimenti ne ho visti e vissuti un bel po’ 🙂
Mi concentro proprio sui fallimenti, per tirare fuori quanti più consigli utili, per me e per te che mi segui.
Ti ho parlato:
- di quanto sono importanti i rifiuti e le delusioni vissute nel modo giusto;
- dell’importanza cruciale di scegliere i giusti concorsi letterari per iniziare a emergere;
- e di quanto è vitale il confronto diretto, per avere dritte, insegnamenti e illuminazioni inaspettate…
Purché tu ti ponga bene, e non come il “solito” autore / la “solita” autrice alla ricerca di qualcuno a cui raccontare di cosa parla il proprio romanzo sperimentale (come ero anche io, diversi anni fa, quando mi trovai di fronte una reclutatrice Adelphi).
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
Oggi voglio darti qualche consiglio utile a insistere, senza scoraggiarti mai e senza ripetere gli stessi errori, ma anzi imparando grazie alle batoste.
Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi.
Albert Einstein
1. Traccia una rotta
Il successo non dipende interamente da te. Il piano di azione sì.

Non basta avere un obiettivo, devi prefigurarlo: descrivilo, rendilo particolareggiato e visibile. La meta deve essere un’immagine chiara, precisa.
Non basta dire: “voglio che il mio romanzo venga pubblicato!”
Con quale editore? Come vorresti che fosse proposto? Su quali aspetti vuoi puntare?
Una piccola confessione: “Nelson” non è stato sempre e solo scartato.
Nel corso degli anni, ho avuto diverse possibilità di pubblicare il mio romanzo. Tramite amici direttori editoriali, editori, conoscenze che mi hanno indirizzato verso etichette di tutto rispetto, ma che non corrispondevano all’idea che mi ero fatta del mio testo.
Ha senso proporre un romanzo di fantascienza ucronica con un editore di varia? Ha senso proporre avventure corsare con una casa editrice locale specializzata in tutt’altro argomento?
Non dimenticare che un romanzo non deve essere pubblicato: deve essere anche letto.
E per questo deve essere proposto al suo pubblico di riferimento, a chi può capirlo, apprezzarlo di più, magari anche stroncarlo.
…certo, non stroncarlo perché “nel Milleseicento i binocoli non esistevano!”, come mi ha rimproverato un lettore completamente all’oscuro dei meccanismi dell’ucronia!
Dipende da te, più di quanto tu creda. Solo tu puoi disegnare la tua rotta. Con cognizione di causa.
Le persone non falliscono perché mirano troppo in alto e sbagliano, ma perché mirano troppo in basso e fanno centro.
Les Brown
2. Controlla il percorso
Ricorda, quando i tuoi piani falliscono, che la sconfitta temporanea non è un fallimento permanente. Significa soltanto che i tuoi piani non erano validi. Crea altri progetti. Ricomincia tutto da capo.
Napoleon Hill

In un percorso lungo, guarda avanti e indietro allo stesso modo.
Ho dedicato un lungo post a questo argomento: come fare un bilancio e come monitorare le tappe intermedie.
Leggilo! 🙂
Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
Samuel Beckett
3. Credici
Perché mai ho insistito per quasi vent’anni con un romanzo eterno perdente?
Perché ci credo, e nonostante i rallentamenti, i dubbi, le burrasche, ho mantenuto saldo il timone e continuato a navigare anche quando non vedevo terra in vista.
Il nostro compito nel mondo non è di avere successo, ma di continuare a fallire con spirito allegro.
Robert Louis Stevenson
Ci sono stati anche lunghi periodi di secca nei quali ho fatto e pensato ad altro. La vita va avanti.
Ma tieni sempre presente quello in cui credi e distingui bene:
- gli incidenti di percorso (mi hanno rifiutata, sob)
- i sentimenti negativi che ne conseguono (basta, il mondo non mi capisce, mollo!)
- gli atti necessari per andare avanti nonostante tutto (mi lamento e vivo pienamente il dolore, so che passerà, e intanto cerco un altro editore)
Essere consapevole dei propri progressi e lavorare sulle emozioni correlate agli accadimenti esterni: un mix davvero efficace per fare tesoro dei fallimenti.
Conosci il contesto
Se poi parliamo del contesto editoriale, i fallimenti ci sono sempre. Anzi, devono esserci: sono connaturati alla dialettica editoriale della scrittura-revisione-selezione-pubblicazione.
Una volta c’era questa cosa che mandavi un romanzo, te lo rifiutavano, cercavi di migliorare, te lo rifiutavano ancora, miglioravi ancora e alla fine arrivavi alla pubblicazione perché avevi imparato davvero a scrivere.
Oggi lo mandi, te lo rifiutano e tu te lo autopubblichi su Amazon.
Silvio Sosio, editore Delos
Nonostante sia una sostenitrice della pubblicazione indipendente, non l’avrei scelta per questo romanzo, perché sentivo il bisogno di una casa più grande, di qualcuno che prendesse in consegna il mio progetto personale e lo portasse in mare con una nuova bandiera.
È finita così, infatti: Silvio Sosio mi ha contattata proponendomi la pubblicazione in Delos Digital: la migliore bandiera che potessi augurarmi per “Nelson”.
Come è successo? Come ti ha trovata?
Te l’ho detto: ho perso a un concorso letterario.
L’Odissea dell’anno scorso. Sono arrivata di nuovo in finale, di nuovo ho fatto un sospiro, di nuovo ho letto la scheda di lettura piena di note preziose e mi sono rimessa a lavorare . Nel frattempo, da Delos Digital hanno messo da parte il testo e alla fine mi hanno ricontattata.
E vissero per sempre felici e contenti?
Felice e contenta lo sono di sicuro. E non mi sono stancata di navigare: aspetto le recensioni e i pareri dei lettori e delle lettrici, mi attrezzo per nuove burrasche e lucido le stive per accogliervi tutto ciò che di buono verrà. Mi servirà, nella mia lunga navigazione, perché ho ancora tanti viaggi da fare.
Chi non ha mai fallito in qualcosa non può essere grande.
Herman Melville
…te l’ho già detto che “Nelson” è anche un romanzo di mare? Yo-ho!