Oggi ho inviato la mia petizione che chiede l’apertura delle biblioteche senza green pass al Direttore delle biblioteche di Milano, il dott. Stefano Parise. Ecco cosa gli ho scritto.
Gentile dott. Parise, buongiorno,
mi chiamo Giulia Abbate, sono editor indipendente, critica letteraria e scrittrice, e Le scrivo da utente affezionata e attiva delle biblioteche pubbliche milanesi – che ora rischia di diventare, suo malgrado, ex utente – per informarLa di una iniziativa ora in atto, volta a chiedere l’apertura delle biblioteche a chiunque senza condizioni.
L’obbligo del green pass per l’accesso ai locali e ai volumi stessi delle biblioteche pubbliche milanesi sta colpendo molte persone, e si dimostra una discriminazione, legata alla disponibilità economica di un tampone, verso chiunque compia la scelta libera e legittima di non vaccinarsi. Soprattutto, agisce come una esclusione tout court per le fasce di popolazione più giovani, la cui vaccinazione viene a oggi definita persino “insensata” dall’OMS.
Ed è principalmente per questo motivo, perché ho visto ragazzine e ragazzini cacciati da impiegati obbligati a fare i piantoni, che ho deciso di avviare e diffondere una petizione, per chiedere l’apertura delle biblioteche a tutte e tutti senza l’obbligo di green pass.
Trovo utile e sensato dunque metterLa a parte di questa petizione, che contiene alcune richieste precise, con motivazioni circostanziate, richiamanti nello specifico la situazione milanese e le rigidità locali, in particolare in merito alla gestione dei volumi in prenotazione.
La trova QUI: https://www.change.org/p/prefetto-di-milano-biblioteche-aperte-a-tutti-e-tutte
Ora le cose sono cambiate di già, da quando ho diffuso la petizione: il governo parla di “super green pass ” e di “salvare il Natale”, e giorno dopo giorno aggiunge aggressività a una propaganda che avrebbe certamente fatto dire, tanto a Orwell che a Zamjatin: “Avevamo ragione!”. Dunque, la richiesta di togliere il green pass per l’accesso alle biblioteche pubbliche potrà sembrare fuori tempo e contesto… bè, lo rivendico. Mai come quando tempi e contesti si fanno oppressivi e mistificati è necessario dire cose diverse, coltivare un dissenso che ora è criminalizzato, ma che resta e resterà sempre imprescindibile alla vita democratica e culturale di una comunità.
E il fatto resta: l’attuale organizzazione dell’accesso alle biblioteche pubbliche esclude persone giovani e svantaggiate dal diritto alla cultura e all’istruzione, e obbliga bibliotecarie e bibliotecari a controllare documenti, fermare persone all’ingresso, mandare via lettori e lettrici. Mi pare che la funzione costituzionale di presidio di giustizia sociale delle biblioteche pubbliche sia disattesa, e la cosa brutta è che è per niente.
Le biblioteche erano sicure a dicembre 2020, quando sono state aperte con le misure di sicurezza più alte di ogni altro luogo. E le restrizioni attuali esulano persino dal buon senso: green pass per il cargo bike all’aperto? Rifiuto, anche dopo esplicite disponibilità del personale, di portare fuori i volumi prenotati? E tutto questo mentre le librerie sono aperte e prive di qualsivoglia misura esclusa la mascherina!
Spero che questa mia La e vi trovi per lo meno disposti a un confronto, importante da farsi tanto ora, che quando, in futuro, forse, tireremo le somme di tutto questo.
Voi che somme tirerete? Cosa direte ai e alle adolescenti oggi messi e messe fuori? “Tornate in biblioteca”? Temo non sarà così semplice… Temo che quello che si vince ora con la rigidità, sia in realtà una sonora e duratura sconfitta. Indovinate per chi? E a chi converrà davvero, questa sconfitta? Cui prodest?
La saluto con queste domande non facili e piene di sincero dolore. E resto a disposizione per un confronto.
(La informo anche che farò girare questa mia comunicazione in forma di lettera aperta, sperando in una civile e diffusa interlocuzione, che da parte mia avrà come punto fermo l’importanza delle biblioteche pubbliche e il diritto di tutte e tutti ad accedervi e ad acculturarsi.)
Grazie per l’attenzione, saluti!
—
Giulia Abbate
UPDATE / AGGIORNAMENTI
Uscito un articolo su Pressenza, a firma Linda Maggiori, dove si parla di questa battaglia e della faticosa mobilitazione di bibliotecari e bibliotecarie: “Biblioteche per tutte e tutti.” Bibliotecari contro il Green Pass, “barriera di accesso alla cultura per tutti”
Ho pubblicato la lettera aperta anche su SFERO: a oggi (27/12/2021) ha più di 460 visualizzazioni.
Lettera aperta al direttore delle biblioteche milanesi Stefano Parise, su SFERO
Ho scritto di nuovo al dottor Parise, sollecitando una risposta, il 15/12/2021.
Buongiorno, dott. Parise,
le scrivo per domandarle se ha letto la mia precedente mail e la petizione lì linkata, (riporto tutto in copia di seguito per completezza, caso mai non l’avesse ricevuta).
Rispetto alla situazione di venti giorni fa, le comunico i seguenti sviluppi:
Un articolo su Pressenza ha fotografato la situazione attuale delle biblioteche, includendo anche il mio contributo in merito:
https://www.pressenza.com/it/2021/11/biblioteche-per-tutte-e-tutti-bibliotecari-contro-il-green-pass-barriera-di-accesso-alla-cultura-per-tutti/Ho pubblicato la mia mail, a lei rivolta, anche in forma di lettera aperta, come le avevo preannunciato.
Tra il mio blog e la pagina online di Sfero ( qui: https://sfero.me/article/lettera-aperta-direttore-biblioteche-milanesi ) il mio appello a lei rivolto ha ottenuto intorno alle 600 visualizzazioni. Da allora, diversi lettori e lettrici della lettera mi stanno chiedendo: “Ti ha risposto?”
Mi rivolgo quindi di nuovo a lei direttamente, per chiederle una presa di posizione, una opinione, una parola in merito all’attuale condizione delle biblioteche pubbliche milanesi e all’esclusione di fasce di popolazione deboli e giovani dal diritto alla cultura e all’informazione. Che ne pensa? Che si fa?
(Magari ha visto anche questo accorato e addolorato appello di bibliotecari e bibliotecarie, “cose che succedono realmente”:
https://drive.google.com/file/d/1Yh__iGXhSgqMc5ylzc8jUAbrVasXhyGW/view )Restando in attesa di suo cortese riscontro, la saluto.
Cordialmente,
Giulia Abbate
A oggi, 28/12/2021, sono ancora in attesa di una risposta dal direttore delle biblioteche di Milano, dott. Stefano Parise.

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Ma ti ha risposto?
Non ancora… Gli riscrivo lunedì, facendogli presente anche le centinaia di visualizzazioni della lettera, tra qui e Sfero 😉
https://sfero.me/article/lettera-aperta-direttore-biblioteche-milanesi