Quarto giorno di sciopero della fame.
Va sempre bene. Sto bene.
Certo, il compleanno in famiglia mi ha messa a dura prova
Perché non assaggiare un po’ di lakrorë?
No.
Insalatina, allora?
No.
Almeno la torta avrei potuto assaggiarla…
No.
E il cinema? Non hai voglia di un bel film?
No.
Seratina al ristorante, perché privarsene?
No.
E la biblioteca, il museo, il concerto, la conferenza?
No.
A questo punto facciamo sul serio: il lavoro! La vita sociale tout court, insisti e ne sei fuori additata come chi fa morire, ma se invece cedi…
No.
Il mio NO è una sconfinata dichiarazione di libertà .
Quando si fa una scelta, non c’è bocconcino che tenga. E quando ti fanno un ricatto sulla tua pelle, ogni rifiuto, ogni conseguente abuso che sopporti a fronte alta, ti rendono più forte.
No al lasciapassare dei diritti a tempo.
A casa il Ministro della Malattia e l’abusivo nonno-padrone.
Basta politiche pandemiche.
Ho fame di giustizia. Ho fame di pace. Ho fame di verità .
E meno me ne danno, più le sento crescere in me!
(Nota a latere. Oggi mi risulta essere la giornata delle vittime del covid: quanta ipocrisia da parte di un potere che ancora spaccia tachipirina e vigile attesa… Vittime di questo governo pandemico siamo tuttÉ™. Basta!)
Qui le info sullo sciopero della fame a staffetta: Sciopero della fame a staffetta
Qui il giorno zero, l’apertura del mio digiuno.
Qui il primo giorno di digiuno
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