Oggi, 31 marzo, abbiamo coronato tre lunghi mesi di sciopero della fame a staffetta (ho partecipato con un digiuno totale di sette giorni), animato da decine di persone, in un digiuno collettivo simultaneo di 24 ore.
Il 31 marzo è una data simbolica: oggi dovrebbe decadere lo stato di emergenza, anticostituzionale e illegittimo, che è stato il principale strumento del potere per toglierci i diritti. E festeggiamo gozzovigliando ad acqua, nello stesso modo in cui crediamo alla promessa che “tutto tornerà come prima”. Il nostro banchetto è sostanzioso come le promesse governative.
Le adesioni allo sciopero della fame collettivo sono state tante, siamo intorno ai 130. Gestire questa iniziativa non è stato facile, siamo un pugno di volontari e volontarie, ma ce l’abbiamo fatta e stiamo mantenendo i contatti con le persone in sciopero della fame.
Sempre nella logica del “coronamento”, abbiamo deciso all’ultimo di vederci in una diretta social, nella quale abbiamo parlato insieme dell’azione di digiuno: tre mesi di sciopero della fame a staffetta con decine di digiunanti, una giornata di digiuno con oltre cento adesioni da più di 35 città.
Anche la diretta è stata condotta, su mia regia, come una staffetta: hanno partecipato Davide Tutino, Marianna Panico, Carlo Cuppini, Tiziana Marcias, Mauro Panico, Deborah Lugli, Giandomenico Giannetto, Valentina Vico, Giulia Abbate.
Andiamo avanti anche nei prossimi mesi, con impegno, attivismo, militanza, per restare sveglie e svegli, unite e uniti, rifiutando le false contrapposizioni e la logica del “nemico”, rifiutando ciò che vogliono farci diventare, ricordando che siamo in Italia e che il Covidistan è una realtà, ma niente affatto definitiva.
Abbiamo fame di diritti!
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