Prefazione alla nuova collana heroica.it

Esce oggi in ebook “Vita da strega – Da Bewitched alle maghette giapponesi”, di Leone Locatelli, admin del blog heroica.it.
“Vita da strega” è un interessante saggio che inaugura la collana, curata sempre da Locatelli e chiamata come il suo portale: heroica.it.

Sono stata io a invitare Leone Locatelli in Delos Digital, grazie alla disponibilità degli editori, proponendogli di realizzare una collana tematica dedicata alle eroine della cultura pop.

Dopo qualche mese di lavoro, la collana è al via!

Ecco di seguito la mia prefazione a questa prima uscita, nella quale parlo del progetto, di heroica.it e di un altro paio di cose – viaggio dell’eroina, canone letterario, potere femminile, distopie, ma anche editoria digitale – che mi stanno a cuore!

La collana heroica.it: eroine pop di ieri e oggi, per le lotte di domani

Ho conosciuto Leone Locatelli nel corso della rassegna “Loving The Alien”, organizzata dal Museo della Fantascienza di Torino a fine settembre 2020. 

Lì, Leone era presente, oltre che come contributore ad alcuni panel tematici, soprattutto in qualità di curatore della mostra dedicata a Sailor Moon. Durante i tanti tempi morti tra una presentazione e l’altra – quei tempi morti che in realtà fanno la vera vita e bellezza delle convention – Leone mi ha parlato del suo sito heroica.it, nel quale da diverso tempo affronta l’analisi di eroine femminili e femministe presenti nella cultura pop.

Così, incuriosita, ho scoperto uno spazio di conoscenza condivisa, pieno di articoli ben fatti e interessanti, forti della combinazione virtuosa tra solida preparazione, linguaggio efficace e sguardo contemporaneo.

Sopra le parole del manifesto di heroica.it, che si propone di “restituire dignità e merito alle figure femminili, riconoscerne l’importanza nell’immaginario collettivo e promuoverle a icone universali, eroine di tutti”, campeggia il logo della pagina, un cerchio rosa shocking su sfondo circolare rosa pallido: un semplice, splendido occhio-capezzolo. 

Non riesco a pensare a nulla di più contemporaneo, in senso positivo: questa serietà e spensieratezza nella ricerca di genealogie positive da assumere come proprie icone, con indipendenza e assertività e senza alcun bisogno di riconoscimento “superiore”. E un bel capezzolo colorato! Una provocazione che si rivela tale solo per chi non è tranquillo, per chi nega il valore politico della sfacciataggine, per chi, come quel senatore conservatore di vonnegutiana memoria, si sentirebbe molto più tranquillo se al mondo non esistessero i peli del pube.

Parliamo di icone. Torno con la memoria a quei due giorni di settembre, che ora ricordo come una bizzarra parentesi: non tanto per la particolarità della rassegna – il bello di lavorare nel campo della fantascienza è che è spesso tutto strano, bizzarro e sopra le righe – quanto perché è stato un evento “in presenza”, che abbiamo fatto in tempo ad assaporare tra due lugubri chiusure pandemiche. Lì, mi ha colpita la partecipazione di gruppi numerosi ed entusiasti, di tutte le età e di tutti i generi, e spesso en travesti, che erano a “Loving The Alien” apposta per vedere la mostra su Sailor Moon. Mi ha stupita constatare come questa personaggia, che durante la mia infanzia ho praticamente ignorata (votandomi completamente a Lady Oscar, aggiungo a mia discolpa), è diventata con il tempo un’icona di anticonformismo, di libertà e di potere femminile e queer. 

Sì, potere: concetto analizzato spesso dalla letteratura e dalle produzioni più varie per raccontarne i lati oscuri, la violenza intrinseca, la capacità di corrompere chi lo esercita. Quando questi aspetti vengono accostati al femminile, tratteggiano discutibili distopie a tinte forti, in cui il potere pervertitore per definizione porta le donne a commettere atti terribili: e spessissimo la narrazione degenera facilmente in un conservatorismo ipocrita, perché finisce col suggerire che, in fondo, qui e ora le cose non vanno così male per le donne, e che se le donne avessero il potere, ecco, vedete?, non sarebbe anche peggio?

Quello che mi ha colpita della Sailor Moon di Leone Locatelli e delle persone che oggi l’ammirano è qualcosa di completamente opposto: l’affermazione di un potere, anzi, di un superpotere, che pur passando per prove e difficoltà trasformative e non evitando lo scontro riesce a porsi in modo positivo, costruttivo, protettivo. Le Guerriere Sailor si schierano contro l’oppressione di un potere altrettanto forte, combattono confidando nelle proprie forze e nella vittoria, e, cosa ancora più bella, non perdono mai l’aspetto sorridente, giocoso, ironico e gioioso, lo stesso con il quale Bunny vive entrambe le sue vite, quella da studentessa e quella da guerriera.

Le analisi di Locatelli sono preziose per tutte queste ragioni. Ci parlano di un potere femminile liberatore, che lotta contro un potere patriarcale oppressivo – e lotta per tutt*, non solo per le donne: per le persone queer e anche per gli uomini che, sotto un’oppressione che accorda loro un privilegio, si accorgono che questo privilegio si paga caro. 

La collana heroica.it, pensata per uscire ogni due mesi e al momento programmata con otto uscite, ci racconta di personagge diventate presenze importanti della cultura pop, e di persone, donne di arte e di spettacolo, assurte al ruolo di personagge per il peso che hanno avuto nella società e in alcuni gruppi specifici.

heroica.it non esita a gettare luce sul potere femminile anche nelle rappresentazioni popolari nate in contesti non immediatamente riconoscibili come femministi, come nel caso di questa prima uscita dedicata a “Vita da Strega”. Il viaggio di heroica.it, questo viaggio dell’eroina concettuale che prenderà forma un’uscita dopo l’altra, si costruisce le proprie radici anche così, passando per rappresentazioni complesse, che Locatelli analizza con lucidità e con la pacata sicurezza di chi non teme la discussione. 

Alcune delle eroine che saranno analizzate nella collana sono infatti creazioni a più facce, bisognerà ragionare sulle sfumature e, parola oggi molto discussa, bisognerà “contestualizzare”: parola che qui non indica la ricerca di escamotage intellettuali per continuare ad adorare idoli sinistri e criminali, piuttosto significa il prestare sguardo a ciò che circonda l’oggetto dell’analisi, per darne un’idea più completa, sfaccettata, complessa e se vogliamo anche difficile, aperta, questionabile. 

Leone Locatelli riesce a farlo con la pacatezza già citata, portandoci a conoscere e ri-conoscere, conoscere di nuovo con altri occhi, personagge che ci hanno accompagnat* durante l’infanzia, che animano le nostre serate leggere, che sono state importanti per le nostre madri o lo sono ora per le nostre figlie. Lo fa contestualizzando: guardando cosa queste eroine rappresentavano nel momento in cui sono nate; e poi traendovi suggestioni e significati che possono servirci adesso.

L’idea della collana heroica.it mi è nata in modo spontaneo alla lettura dei post di Locatelli, grazie a un accostamento direi quasi obbligato: quello con Delos Digital editore, con il quale lavoro come curatrice e come comunicatrice. 

Delos Digital è forse l’unico editore in Italia, o uno dei pochissimi, che ha capito da subito le potenzialità dell’ebook e che impiega al meglio i vantaggi del digitale. Questi vantaggi non sono semplicemente logistici e materiali, ma strutturali. Con l’editoria digitale, e non semplicemente “digitalizzata”, si può dare l’opportunità della pubblicazione professionale a voci di grande valore, senza dover sottostare alla spietata logica dei grandi numeri; logica che affligge molta dell’editoria italiana, e spesso ne pialla i cataloghi a causa della ricerca di una platea quanto più ampia possibile e per questo generalizzata, anonimizzata, banalizzata.

Al contrario, Delos Digital raggiunge le persone interessate ad argomenti non mainstream e spesso crea un pubblico di riferimento: pubblica titoli scelti, particolari, sperimentali, innovativi, “strani”, e questi titoli sono trovati e apprezzati da (migliaia e migliaia di) lettrici e lettori che non solo si scambiano pareri, ma che attraverso le recensioni e gli interventi social dialogano direttamente con chi scrive, creando dibattiti specializzati di inedita profondità… tenendo viva la bellissima e cangiante conversazione che si chiama cultura. 

Provo gratitudine per aver avuto l’opportunità di promuovere il sodalizio tra Delos Digital ed heroica.it, grazie alla fiducia che l’editore Silvio Sosio mi accorda da sempre, e grazie alla disponibilità di Leone Locatelli che ha accolto la mia proposta tuffandosi nel lavoro con grande entusiasmo. 

Nuovi gruppi di persone che scrivono e leggono e si cercano a vicenda devono nascere e comunicare, tra loro e con altr*, anche per dire che il potere femminile è necessario alla crescita della società tutta, e che le eroine femministe, patrimonio della cultura umana, esistono e lottano per tutt* quant*. 

La collana heroica.it nasce per darci questa consapevolezza, gli strumenti per comunicarla, e il sorriso per sostenerla.

Buona lettura! E buone conversazioni!

Il primo numero della collana heroica.it a cura di Leone Locatelli è qui: “Vita da strega – Da Bewitched alle maghette giapponesi”, Delos Digital

La pagina della collana: heroica.it a cura di Leone Locatelli, Delos Digital

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