Sabato sono stata al primo Festival del Romance Italiano, un’esperienza interessante che presto racconterò in un post. Nel frattempo, il lavoro e le pubblicazioni non si fermano e in questi giorni usciranno diversi miei lavori frutto di scritture degli scorsi mesi.
La prima di cui ti parlo oggi è “Guerra Fredda”, un racconto scritto a quattro mani con la mia socia Elena Di Fazio, che uscirà su “Urania” di luglio 2019, dal titolo “Strani Mondi”.
Questa è la seconda volta che un mio racconto esce su Urania: il primo fu “Sinfoniade”, contenuto nella raccolta di fantamusica “Le Variazioni Gernsback”.
Esserci di nuovo mi rende molto felice, anche perché “Strani Mondi” contiene racconti di fantascientist* italiani, senza pretesa di esaustività (gli autori e le autrici BRAVISSIMI sono davvero tanti!) ma con l’intenzione di fornire un’istantanea, seppur parziale, dello stato dell’arte della fantascienza italica contemporanea.
Siamo state davvero felici quando il direttore editoriale Franco Forte ci ha contattate chiedendoci di scrivere un racconto per questa selezione. Ed eccolo qui!
Ecco cosa racconta Elena Di Fazio:
Mancano pochi giorni all’uscita di “Strani Mondi”, secondo Millemondi tutto italiano nella storia di Urania Mondadori dal lontano 1998. Un’antologia che è anche una panoramica (senza pretesa di esaustività) su autori e autrici che si occupano oggi di fantascienza in Italia.
Il primo* racconto dell’antologia [*ordine alfabetico] lo abbiamo scritto a quattro mani Giulia Abbate e io. Una storia ambientata in Groenlandia, nell’Artico minacciato dal riscaldamento globale.
La temperatura sale. I ghiacci si sciolgono. E l’invasione ha inizio.
Un’invasione che forse stiamo subendo davvero, che vediamo ogni giorno in tg e quotidiani… un’invasione che non arriva dall’esterno, ma da noi stessi. Sapremo fermarla o ne diventeremo tutti vittime?
“Guerra fredda”, prossimamente su Urania Millemondi in tutte le edicole.
Come sempre, non abbiamo esitato a scrivere un racconto politico.
Non nel senso di “questo o quel partito”, ma nel senso di “critico e attento alla polis”. Non abbiamo paura di schierarci, di mettere tra le righe quello che vediamo del nostro mondo, sperando di fornire spunti di riflessione e di illuminare contraddizioni, di fare domande, di puntare il dito su ciò che ci rende peggiori, di cercare quello che invece potrebbe renderci migliori.
La fantascienza è il genere perfetto per questo: permette di creare allegorie che oltre al divertimento diano anche uno scossone a ciò che crediamo normale, per superare stereotipi e abitudini che ci anestetizzano.
La “Guerra fredda” si svolge tra i ghiacci, contro qualcosa di sconosciuto – o forse contro qualcosa di “umano, troppo umano”.
La tenente colonnello Angelina B. Nebula, comandante della missione NATO “Sentinelle”, fronteggia una minaccia inaspettata e forse inarrestabile. A complicare le cose, l’arrivo di Gianni Davì: scienziato ministeriale, twitterdipendente esperto di hating, mangiatore di stinco al forno e neosimpatizzante ultradestro, sa scalare le gerarchie e spaccare le comunità per servirsene (ogni riferimento… lol).
Nel frattempo, un misterioso fixer si muove tra gli interstizi della missione, seguendo traffici poco chiari, mentre tutto, anche il clima, punta al disastro.
Come andrà a finire?
Chi vincerà la Guerra Fredda?
E chi la sta combattendo davvero?
Una storia serrata, una sola certezza: SIBERIANS DO IT BETTER.
Su Urania di luglio! Copritevi bene!