Per scrivere e pubblicare felice, DECIDI e punta! #scrivifelice

Il nostro percorso si avvia al termine… la serie estiva di post dedicata alla scrittura felice è quasi terminata.

Ho cercato, con questi articoli, di darti un esempio di “visione di percorso”. Un percorso che comprenda delle azioni, certo, dopo uno studio di chi sei tu, di come funzioni, di cosa vuoi realizzare e come.

Si chiama strategia.

Ed è una delle chiavi per la scrittura felice, ovvero per essere scrittori e scrittrici felici di esserlo, convinti della propria strada, capaci di tagliare i propri traguardi e di godere delle soddisfazioni. Ridimensionando le inevitabili frustrazioni, e trasformandole in conoscenza e in un ulteriore motivo di slancio.

Ecco gli argomenti affrontati finora:

Ora, dopo aver cercato di capire il mondo nel quale ti affacci, devi necessariamente tornare a te e ai tuoi obiettivi, per ricalibrarti sulla base delle nuove conoscenze che hai acquisito.

Se ci guardiamo indietro, vediamo un continuo processo di selezione.
Della direzione, delle parole, delle azioni possibili.
Ora la selezione va applicata anche al tuo percorso di pubblicazione.

Devi stringere il campo e darti obiettivi.

Gli obiettivi sono il pane dell’editor. L’editor ragiona per obiettivi. Io ragiono per obiettivi. E ti ho raccomandato, nel post sulla pianificazione, di fare lo stesso nel momento in cui stai ancora ideando la tua scrittura.

La maggior parte delle gente invece va a braccio, fa tentativi, spende energie a caso correndo all’impazzata come polli senza testa.

Questo comportamento dissennato ti espone a perdite di tempo e a grosse docce fredde: lettere di rifiuto, risposte assenti, tempo che passa, riscontri sempre più rari, proposte infruttuose… è qui che la maggior parte delle persone che amano scrivere si arenano, e confondono il fallimento della loro strategia con il fallimento della loro stessa scrittura.

Le reazioni possono essere diverse, tutte comprese nella stessa gamma del “piango, strepito e drammatizzo, purché non debba cambiare”.
C’è chi si abbatte ritenendosi incapace, privo di talento, sciocco sognatore illuso, fallito. C’è chi preferisce prendersela con l’esterno, usando varie modalità: da “nessuno mi capisce” a “gli editori pubblicano solo i loro amici e Francesco Totti” a “l’Italia, l’Italia, che paese di capreh” e così via.
Inutile che ti dica che queste lagne non servono a nulla, né ti aiutano in nessun modo ad avere successo, né contribuiscono al miglioramento dell’ambiente che hai intorno, e che anzi inquini con queste ciance (un po’ come se gettassi immondizia dalla finestra nel giardino condominiale per vendicarti del fatto che i vicini non tengono pulito.).

La verità è che se elabori una strategia sensata avrai meno problemi, meno frustrazioni e meno scuse, perché quello che succederà farà parte della tua strada in un modo da te più controllabile e più istruttivo.
Disperdi il lavoro fatto finora, se disperdi le tue azioni in mille piani che non sai bene a cosa debbano condurti.

Quello che ti sto aprendo di fronte è il mondo meraviglioso degli obiettivi ben formulati.

Gli obiettivi ben formulati sono un tema affascinante, che fa parte delle basi della formazione del coach e che ti permette di focalizzarti e fare solo quello che serve, dopo aver formulato in modo appropriato le tue esigenze.
Ne ho parlato qui: Le regole dello scrittore e della scrittrice di successo: obiettivi ben formati!

Di post e articoli sugli obiettivi è pieno il web. Ma tutti, o quasi, mutuano dalla PNL la definizione di “obiettivo ben formulato”. Non troverai facilmente questi concetti in altri post oppure online, perché sono la base di molta letteratura e si trovano espressi così chiaramente solo sui manuali e nei corsi specialistici!

Per essere ben formulato, un obiettivo deve essere:

Espresso in positivo.

Specifico.

In grado di descrivere il risultato finale.

In armonia con te.

Misurabile.

Sotto il tuo controllo.

Dal post Seconda regola del successo per scrittori e scrittrici: Obiettivi ben formati!

Quindi, tornando a noi e alla ricerca di pubblicazione: cosa vuoi?

Vuoi pubblicare con un piccolo editore di qualità, perché senti di voler parlare a pochi e buoni?
Vuoi avere un esordio in “curriculum”, per poi fare qualcosa di più?
Vuoi fare il pieno di click su Amazon, o è meglio essere noto in circuiti definiti (filosofici, politici, di genere?)
Cerchi i numeri? Quali, quanti, dove?
Hai un messaggio importante e ti preme diffonderlo, e il libro è un mezzo per farlo? Oppure il tuo romanzo è il tuo feticcio e vuoi portarlo in giro quasi come una creatura a sé?

Va bene tutto. Decidi tu. Ma fallo, per l’amor del Cielo, o lo farà qualcun altro: un editore sbagliato che ti farà sentire un tonno, un consiglio che hai seguito malvolentieri e ti ha fatto perdere tempo, un collega piagnucoloso che ti convincerà a unirti ai peana anziché tentare ancora, o anche solo il corso degli eventi.

L’obiettivo deve essere misurabile.
La domanda chiave è: “come saprò di aver raggiunto il mio obiettivo? Cosa deve succedere?”
Come sai che “sei” uno scrittore?
Vuoi stabilire un certo numero di racconti pubblicati? Un certo numero di recensioni raggiunte? Un certo numero di lettori? Ti basta leggere anche solo una volta la parola “scrittore” accanto al tuo nome e saprai di poter passare all’obiettivo successivo?
Devi assolutamente rispondere a questa domanda.

Dal post Seconda regola del successo per scrittori e scrittrici: Obiettivi ben formati!

Fallo. Decidi.
Ed elabora una strategia in linea con i tuoi valori di base e i tuoi obiettivi.

Sono assolutamente convinta della necessità di definire chiaramente i propri obiettivi, tant’è che sul sito di Studio83 il nostro modulo di richiesta informazioni contiene uno spazio apposta per quello: per raccontarci cosa vuoi e cosa i aspetti, sia dal servizio (e dunque da noi), sia dal tuo stesso testo e dalla tua strada.

Quello che scrivi lì è prezioso per noi e ci permette di modulare il lavoro su ciò che cerchi, oppure di aiutarti a capirlo tu in primis.
Contattaci e capirai di cosa parlo!

Noi di Studio83 siamo LE UNICHE che ragioniamo in questo modo, in Italia, dal 2007 ad oggi. La definizione di coach è più popolare ora che allora (evviva), ma la comprensione di cosa è un coach di scrittura e la dimostrazione di tutto ciò nei comportamenti la trovi sempre e solo da noi, ora come allora.

La prossima settimana parlerò della tenacia: il prossimo passo del percorso infatti è: INSISTI!

E quello sarà l’ultimo post della serie. Forse. O forse no.
Ho bisogno di capire delle cose, e se vuoi puoi aiutarmi: lascia le tue impressioni nei commenti o su facebook riguardo questa serie, sul tuo gradimento e su cosa vorresti approfondire… e valuterò se scrivere un ultimo post, basandomi sulle domande, sensazioni, richieste e impressioni che riceverò.
Dopo di che, alla fine della serie, ci sarà comunque una sorpresa.

Per sapere tutto continua a seguirmi qui sul blog, con il feed oppure sulla pagina facebook Giulia Abbate – L’arte di scrivere felici.

Grazie!

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