Da diversi anni collaboro con la Rivista Inchiostro, longevo e autorevole periodico dedicato ad autori e autrici esordienti, edito per i tipi di Delmiglio Edizioni.
Per il numero 84, uscito a marzo e tutto dedicato alla figura di Sherlock Holmes, ho realizzato due articoli.
Il primo è “Apocrifi Holmesiani: le avventure di Sherlock Holmes proseguono!”: è uno speciale sugli apocrifi, ovvero su racconti e romanzi con Holmes protagonista, che non appartengono al “canone”, cioè non escono dalla penna di sir Arthur Conan Doyle, ma sono scritti da autrici e autori epigoni e appassionati.
Il secondo è una intervista doppia dedicata agli “spazi gialli”: luoghi fisici e virtuali, dove coltivare la propria passione per la letteratura gialla. Ho conversato con Mariana Marenghi, libraia de Il Covo della Ladra, e con Federica Giordani, giornalista e fondatrice del blog La stanza di Sherlock.
Proprio questo pezzo voglio pubblicare oggi, giorno di “riapertura” dopo il lockdown. I luoghi virtuali sono stati di grande aiuto in queste difficili settimane (Il covo della Ladra ha fatto dirette e presentazioni online in modo praticamente ininterrotto! E La Stanza di Sherlock offre anche un podcast oltre che numerosi consigli di lettura). Ora bisogna aiutare i uoghi fisici a riaprire, e ripopolare gli spazi non in modo emergenziale, ma sociale e continuato.
Questo è un mio piccolo modo per iniziare a farlo e per ringraziare Federica Giordani e Mariana Marenghi del loro importante lavoro!
Gli spazi gialli – Intervista doppia per Inchiostro
La lettura è un’attività solitaria… ma non sempre e non troppo!
Intorno all’amore per i libri fioriscono infatti luoghi fisici e virtuali dove tenere viva la passione comune e intrattenere fiumi di meravigliose conversazioni.
Ne abbiamo trovati due e abbiamo chiesto alle loro animatrici di raccontarceli.
Mariana Marenghi è la libraia del Covo della Ladra di Libri, libreria specializzata nel giallo. Il Covo si trova a Milano, a via Scutari 125, e oltre al giallo ospita tanti altri generi e molte rassegne di ogni tipo.
Federica Giordani è una giornalista e blogger, fondatrice (tra le altre cose) del lit-blog La stanza di Sherlock dedicato ai libri gialli di qualsiasi provenienza e suggestione.
Abbiamo fatto loro qualche domanda, per conoscere meglio cosa significa lavorare con i libri gialli e qual è la situazione italiana di questo fortunato genere.
Buona lettura!
Iniziamo da Mariana Marenghi: perché hai deciso di aprire una libreria? A sentire in giro, pare proprio che non sia il caso…
La decisione di aprire una libreria è nata da un insieme di fattori. Prima di tutto un fattore da “DNA”. Sono cresciuta nel retro della libreria di mio nonno e quando cresci tra i libri, quel profumo inconfondibile di pagine stampate ti rimane impresso nel codice genetico. E come i serial killer, alla fine il tuo schema ti porta sempre a casa!
In seconda battuta una necessità. Il quartiere dove vivo e ho deciso di fare crescere i miei bimbi non aveva una libreria da quasi dieci anni e mi ero stancata di fare chilometri per entrare in una libreria.
Ora facciamo la stessa domanda (e la stessa provocazione!) a Federica Giordani: perché hai deciso di aprire un blog letterario? Non ce ne sono già abbastanza?
Hai voglia, ce ne sono tantissimi e alcuni sono perfetti. La verità è che La Stanza di Sherlock per me non è nemmeno un blog, è uno spazio dove posso “sfogare” l’urgenza di scrivere di quello che mi appassiona. Quando un tema o un aspetto della realtà mi rapiscono, come è stato per i romanzi gialli classici e in particolare per il Canone di Arthur Conan Doyle, la prima cosa che mi viene da fare è scriverne, condividere con altre persone quello che significa per me, che cosa leggo fra le righe, i collegamenti fra temi, autori, ma anche la profonda modernità di riflessioni che hanno più di cento anni.
Un esempio di questa modernità, Federica?
In “Uno Studio in Rosso”, il primo romanzo lungo nel quale compare la figura di Sherlock Holmes, questo detective dandy, umorale, vera macchina pensante, dice al suo amico e compagno di avventure John Watson: “In questo nostro mondo non conta quel che si fa, importa più quel che si riesce a far credere alla gente di aver fatto.” Questa sembra davvero una sorta di fotografia del mondo dei social, ora, della tv prima, eppure siamo nel 1887.
Insomma, le questioni di base, quelle filosofiche, sono sempre le medesime: per quello adoro leggere i libri “antichi”.
Parliamo ora di organizzazione. Mariana, come organizzi il lavoro e le tue proposte?
Molte delle attività del Covo sono programmate su base annuale. Sappiamo che ci sono degli appuntamenti fissi a cui non possiamo mancare, come il festival La Sherlockiana, che si tiene da oramai due anni, a fine settembre, in Cassina Anna ed è organizzata in memoria della storica libraia del giallo di Milano, Tecla Dozio.
Così come BookCity Milano, per noi un momento molto importante per presidiare il territorio con appuntamenti culturali dedicati alla letteratura fantastica e fantascientifica, ma non solo.
Poi abbiamo i mercoledì sera con i Libri In Diretta e gli speciali del sabato, ovvero gli Open Book Live Show. Non proprio delle prestazioni, ma dei momenti in cui ci divertiamo con gli autori ospiti, parlando dei loro ultimi libri, ma non solo.
Abbiamo una piccola regia che mette in diretta Facebook ogni show permettendo così, anche a chi non può venire, di seguire l’evento proprio come se fossero con noi al Covo, interventi compresi.
Insomma, non ci facciamo mancare nulla!
Federica, e nella Stanza? Come organizzi il lavoro e le tue proposte?
Cerco di pubblicare con costanza, ma non è facile: La Stanza è un sito che curo nel mio tempo libero e lavorando in una redazione come direttore di un magazine online (Vegolosi.it), non ne ho molto. Ma mi sono imposta di trovare del tempo per me.
Appena finisco di leggere un libro ne scrivo la recensione, appena ho una piccola idea per un format sulle pagine social (Facebook e Instagram) mi metto all’opera. Non è difficile, perché conosco e uso bene tutti i programmi di editing foto e video e da tempo faccio video, montaggi e foto, quindi vado bella spedita. L’altra cosa che cerco di fare sono interviste e podcast. Le prime perché ho voglia di chiacchierare con persone esperte e interessanti che mi raccontino di più di un argomento o di un libro. Bellissimo è stato chiacchierare con Loren Estleman, uno degli apocrifisti americani più famosi e che per la prima volta ha rilasciato un’intervista in Italia. I podcast per me sono uno sfizio: sono una chiacchierona, amo la radio e gli audiolibri, e quindi ho provato a realizzare anche questo format, ma è faticosissimo, quindi va un po’a rilento.
Quali sono le novità del sito?
La prima è lo spazio dedicato a chi vuole condividere una sua recensione con
gli ospiti della Stanza. Chiunque può partecipare inviando la propria
recensione su libri gialli o saggi sul tema: l’obiettivo è condividere. Vorrei
che La Stanza diventasse una sorta di
club divertente di book crossing
virtuale: ho letto questo libro, te lo passo attraverso la mia recensione e tu
ne passi uno a me con la tua. Bellissimo!
Federica, secondo il tuo punto di vista, come sono le proposte italiane di gialli classici? Com’è la situazione, dal punto di vista editoriale?
Mondadori fa un ottimo lavoro. La collana degli apocrifi sherlockiani, per esempio, è molto bella e ricca. Sellerio, idem: l’ultima chicca che hanno pubblicato è un romanzo di un autore giapponese, Seishi, che è considerato il Simenon d’oriente. Questo libro, per esempio, mi è stato consigliato da uno degli ospiti della stanza e l’ho subito letto e recensito: bellissimo.
Ora rivolgo la stessa domanda a Mariana e al suo punto di vista “dietro gli scaffali”: come sono le proposte italiane di gialli classici? Com’è la situazione, dal punto di vista editoriale?
La proposta italiana, da un punto di vista editoriale, è molto caotica. I gialli, come i thriller, sono generi letti da una buona percentuale di lettori, e anche una delle prime prove di scrittura per chi ha questa passione. Però un buon giallo classico ha le sue regole e non è affatto semplice scriverne. Bisogna essere pronti e, molto spesso, scambiamo un bel plot, una bella trama, per un giallo ben costruito, anche se non lo è. E anche una lettrice esigente come me, ogni tanto, ci casca!
Dato che hai parlato di neofiti: cosa consiglieresti a un autore o autrice che si avvicina a questo genere, Mariana?
Di leggere molto, gialli e non solo. Come dice Hans Tuzzi, il “giallo” è una sfumatura che vive negli interstizi della letteratura. Quindi, se volgiamo davvero scrivere un buon giallo, dobbiamo studiare i romanzi degli altri. Partiamo da lì. E poi ci sono alcune letture interessanti, alcuni saggi, che ci danno una visione d’insieme non male.
E tu, Federica? Cosa consiglieresti a un autore o autrice che si avvicina a questo genere per la prima volta?
Io non sarei mai in grado di scrivere un romanzo, credo ci voglia un’attitudine e un talento tutti speciali. La mia formula è il giornalismo, la cronaca di quello che vedo e capisco. Ma un consiglio credo valga sempre: essere tenaci, non avere paura di fare fatica e non temere per le porte in faccia, perché quelle sono la prassi. Inoltre, studiare, leggere ed essere umili nell’apprendere da tutto quello che ci circonda e da tutti coloro che riteniamo ottimi scrittori.
Passiamo dall’altro lato: i lettori e le lettrici. Voi come convincereste un lettore e una lettrice un po’ tiepidi?
Mariana : Me ne capitano eccome! Ma parto dal presupposto che non devo convincerli affatto. Un giallo, un thriller ben scritto è, prima di tutto, una storia. Così, prima di tutto, chiedo loro cosa leggono di solito, cosa fanno nel tempo libero. Si comincia a chiacchierare e, da lì, il più delle volte, troviamo il titolo giusto. Anche quelli per partire e conoscere un genere nuovo.
Federica: Ah non so, non credo si possa convincere qualcuno ad amare un genere letterario. Pensa che io fino a cinque anni fa credevo di odiare i gialli. Leggevo solo saggi, romanzi d’amore e romanzi storici… e guarda qui! Quello che posso dire è che l’atmosfera che regalano i gialli classici è impagabile.
Libri cartacei o ebook?
Federica: Tutti e due perché uno non
esclude l’altro, anzi. Ovviamente amo i libri di carta, ma credo sia quasi una
banalità dirlo. La consistenza, il profumo, il fatto che si sgualciscano e
mostrino i segni del tempo. Ma se voglio iniziare a scoprire un autore, magari
parto dall’ebook e poi decido. Essendo una collezionista (junior) di libri
antichi dedicati a Sherlock Holmes, è chiaro che preferisco fare spazio a
questi gioielli, piuttosto che a un tomo di un autore che, magari, non mi
piacerà. Altra soluzione ottima è comprare e poi fare book crossing, regalare, o rivendere.
Ci date qualche consiglio di lettura? Tre titoli gialli da non perdere.
Mariana: Tre sono pochi, ma sufficienti. Comincerei con un libro che, dopo tempo, mi ha fatto innamorare di nuovo della letteratura americana. Si tratta del “L’origine del male” di Dan Chaon, edito da NNE.
Poi quello che per me è un classico, che ben rappresenta il binomio di cui ti parlavo, tra genere e letteratura. Sto parlando del premio Hugo 2007, “Il sindacato dei poliziotti yiddish”, di Michael Chabon.
Infine una scoperta. Un giallo edito da una nuova casa editrice dedicata al genere, Le Assassine, che ha pubblicato “La Sedia del custode” dell’autrice marocchina Bahaa Trabelsi. Davvero interessante!
Federica: Dunque, vediamo: senza dubbio qualsiasi cosa che racconti le vicende di Sherlock Holmes, ma se dobbiamo fare una selezione direi di partire da “Il mastino dei Baskerville” come romanzo e da “La lega dei capelli rossi” come racconto.
Poi “La casa fantasma” di Mary e Jacques Futrelle: lui è stato un autore delizioso, questo doppio racconto scritto con la moglie è perfetto.
E poi tornerei su Seishi, con il “Detective Kindaichi”, perché avendolo letto da poco mi sento di consigliarlo.
Ma anche Simenon, Estleman per gli apocrifi sherlockiani, oppure “Poirot e i Quattro” di Queen Agatha Christie: molto bello.
Grazie mille per la disponibilità a condividere la loro preziosa esperienza a Mariana Marenghi della Libreria il Covo della Ladra (via Scutari 125, Milano, e il sito: https://www.ladradilibri.com/) e a Federica Giordani del blog La Stanza di Sherlock (http://www.lastanzadisherlock.it/)
Ecco di seguito il sommario del numero 84 di Rivista Inchiostro: per acquistarla e leggere i bellissimi contributi, vai su rivistainchiostro.it!
Racconti e poesie
È ora di cambiare di Giovanni Manganelli
Libero arbitrio, di Andrea Coco
Noir delle sei, di Andrea Rossi
Notturno, di Annarita Petrino
Grazie mille per la notizia, di Emanuela Prestinari
Il principe di Port’Alba, di Giampiero Esposito
Lo stelo spezzato, di Lila Ria
Il rumore della luce, di Giuseppe Signore
Bonsai
L’anello di fidanzamento, di Bona Fiori
Quando ci vuole, ci vuole, di Federico Buchi
Versi diversi
Racconto d’autore
Canto tzigano, di Angelo Marenzana
Sul comodino – le recensioni
Il sognatore romano, Marco Bucci
Le decisioni della nostra vita, Francies M. Morrone
Apollonia, Grazia Di Michele
La notte delle croci e delle morti, Marco Mazzucchelli e Danilo Oggionni
Hypnos, Gino Saladini e Vincenzo Mastronardi
Il delitto del fascista, Angelo Marenzana
Un cuore altrove, Myriam Ambrosini
Melodia, Roberto Bolognesi
Il varco tra i due mondi, Monica Pasero
Porta Libeccio, Emanuela Rizzuto
Sette. Quarantanove racconti e una storia, Mauro Sorrentino
Rubriche:
Per le rime
Eugenio Montale – La bufera di Stefano Tonietto
L’ospite
Ida Ferrari
Dal canto suo
Il noir di Dylan, di Marco Ongaro
Due passi
La vita quotidiana al tempo degli eretici (e delle streghe), di Marco Belotti
Zoom
Apocrifi holmesiani – le avventure di Sherlock Holmes proseguono!, di Giulia Abbate
Sherlock Holmes, canone e apocrifi, di Ambrose Scott
Sherlock, l’immortale, di Gianfranco De Turris
Nero di cinema, di Stefano Di Marino
Emilio Salgari alle prese con il delitto impossibile, di Felice Pozzo
Gli spazi gialli – intervista doppia, di Giulia Abbate
Genesi e filosofia del “giallo”, di Nicola Ruffo
Le interviste impossibili
Amedeo Oliva incontra Arthur Conan Doyle, di Enrico Rulli
Brividi d’Inchiostro
Dal giallo al noir, i colori venuti dallo Spazio (interno), di Danilo Arona
Bonelliana
Gli eroi non muoiono, anzi, rinascono, di Nicola Ruffo
Fumo d’inchiostro
Gli straordinari gentiluomini di Verona, di Marco Triolo
Extravergine d’autore
Chi fa da sé… , di Francesco Melchiotti
Copertina di Tommaso Scandola
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