Scrivere utopia: qualche consiglio

“Utopia? Che noia!”

In questi ultimi mesi nei quali ho lavorato con il solarpunk, che è un genere di scrittura utopico per definizione, ho sentito e letto spesso questa argomentazione: l’utopia è noiosa, se va tutto bene di cosa mai vorrai parlare?

Così, d’accordo e con il prezioso aiuto dei solarcompagn* Romina Braggion, Franco Ricciardiello e Silvia Treves, ho scritto un post sull’argomento: utopia e conflitto. Il fatto è che entrambi i termini sono ampiamente travisati: l’utopia non è il mondo perfetto, il conflitto non è (solo) botte e guerra nucleare.

Eccolo qui, dalle pagine di solarpunk.it: “Utopia e conflitto

Il protagonista ha un obiettivo, o un desiderio, ma non può raggiungerlo su­bito perché qualcosa o qualcuno si oppone; oppure un evento sconvolge un equilibrio, e il personaggio deve difendersi da una volontà esterna. Il conflitto può essere di natura sentimentale, economica, familiare, legale, ecc.

Dal post “Utopia e conflitto” su solarpunk.it

Ho pensato il post per essere utile e aiutare chi vuole scrivere, proponendo una base teorica, esempi pratici e considerazioni spero motivanti e costruttive.

E non ci ho messo una mia personale considerazione, che lascio qui, detta tra noi: forse il problema non è l’utopia… forse è come il discorso della bellezza che sta negli occhi di chi guarda: spesso la noia sta nella penna di chi scrive.

Niente di grave, tutto sta nel lavorarci!

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