Uscita oggi!
“Quando il sole bruciava”: antologia di racconti distopici, originariamente pubblicati in un momento in cui, come riportato efficacemente dalla sinossi, la distopia non era un genere letterario a sé, né un fenomeno di costume, né una parola ormai parte del vocabolario corrente, ma… un tipo di fantascienza, che andava spiegato bene a chi non si intendesse molto approfonditamente di letteratura.
Sono grata di essere stata inclusa, forse immeritatamente, accanto a nomi che hanno “fatto” la fantascienza italiana.
Il racconto scelto dai curatori è “Nove Anni”, che nel mio percorso è stato cruciale: sia perché è basato su una storia e su una persona vera per me importante, sia perché fu pubblicato nel 2013 nella raccolta “CRISIS” di Della Vigna, curata da Alberto Cola e Francesco Troccoli, incentrata sulla possibilità di una crisi che investisse alle radici la nostra società (riletta oggi, “Crisis” ha tutto un altro sapore, e contributi ancora validissimi!).
Fu la loro accoglienza e il loro sostegno che mi portarono a pensare che forse potevo davvero dirmi anche scrittrice, e intraprendere seriamente quel percorso per avere (parafrasando la frase che tanto amo di Sibilla Aleramo) non certo fama, ma ascolto, quello sì, per riflettere insieme su temi importanti del nostro presente.
Ascolto, già! Per la stessa ragione sto portando avanti i post “Leggere distopia in Covidistan”: perché se la narrativa distopica non serve per parlare del qui e ora, se anzi pure in questo ambito si preferisce glissare e/o aderire alla narrazione dominante, bè, allora la distopia è una lingua morta, tradita, disattivata.
Leggerò avidamente l’antologia, per capire e ricordare da dove siamo partit*.
Dove arriveremo lo diranno gli anni a venire, e forse anche il coraggio che sapremo avere di fronte alla contemporaneità.
La nascita della letteratura distopica in Italia e le sue contaminazioni. L’evoluzione della distopia nei migliori autori del fantastico italiani.
Se l’utopia è la narrazione di un mondo ideale, la distopia è quasi il suo contrario: da 1984 a Hunger Games, questo genere guarda al mondo di oggi e racconta come andrà male domani. Dittature, carestie, disastri ecologici daranno vita a società opprimenti e spietate. Un genere che negli ultimi anni è cresciuto nell’interesse del pubblico ma che già da tempo è frequentato dai migliori autori italiani della fantascienza.
Questa antologia racconta la nascita della letteratura distopica in Italia, o perlomeno i suoi albori, e le contaminazioni l’hanno influenzata in anni in cui la parola “distopia” era un tentativo di definire l’argomento e non un genere letterario, o un sottogenere. Dal cyberpunk al weird, dall’ucronico al post apocalittico, molti testi hanno raccontato mondi o realtà in cui nessuno vorrebbe vivere, società avvelenate perse nella memoria collettiva.
Nove penne, autori e autrici che hanno osato camminare su strade che ancora non erano state battute. Storie nuove e al contempo vecchie che mostrano il cammino compiuto per arrivare fino a oggi.
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Grazie ai curatori, Franco Ricciardiello e Delos Vrn, per la considerazione e l’idea che hanno avuto, e grazie a Delos Digital per essere sempre casa di progetti interessanti.
“Quando il sole bruciava”, non esitammo a scottarci a viso aperto!
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