Lo scrittore Premio Urania e amico Alberto Cola ha letto e commentato sul suo profilo facebook il mio ultimo romanzo “Stratagemma Trentasette”.
Lo ringrazio di tutto cuore, le parole di sostegno sono importanti per tutte e tutti noi che scriviamo: il fatto che vengano da un amico può sembrare “imparziale”, ma Alberto è un amico inflessibile, che mi ha sempre insegnato molto e bastonata quando lo ha ritenuto giusto. Ricevere da lui queste parole (comunque generose) per me vale doppio.
Ecco il parere di Alberto Cola:
Ci sono libri che. Come sempre arrivo in ritardo nelle letture, ma ci tenevo a segnalarli insieme perché sono libri di due amiche (e perché sono anche mie amiche). Mi riferisco a “Resurrezione” di Elena Di Fazio e “Stratagemma trentasette” di Giulia Abbate. Fantascienza, ma anche no, nel senso che soprattutto sono bei libri e questa dovrebbe essere la prima cosa a cui affidarsi per valutare una storia. In breve (recuperato dalla rete): “Resurrezione”: Un wormhole di natura artificiale si apre sulla Terra, e creature di un altro mondo appaiono per la prima volta agli occhi dei terrestri. Sopravvivono poco, e il portale si richiude. Per poi riaprirsi cinque anni dopo, e lasciar passare una nuova delegazione aliena. Che sopravvive un po’ più della prima. E così, ogni cinque anni, per altre sei volte, fino a quando un messaggio non arriva a sconvolgere l’intero genere umano: “Otto di nove”. “Stratagemma trentasette”: All’alba del XVII secolo, il Mar Cinese Meridionale è uno scacchiere complesso, con molte forze in campo: l’impero dei Ming si contrappone alle rapaci potenze occidentali, mentre il nemico giapponese muove guerra anche da terra. E non bastano gli stranieri da luoghi lontani: ci sono anche quelli da tempi lontani, quelli arrivati dal futuro con saperi e tecnologie portatrici di caos. Due libri diversissimi ma con quelle caratteristiche che per il sottoscritto sono basilari per identificare una storia di qualità. “Resurrezione” ha tutto quel che cerco di solito: idea, sviluppo coerente, motivazioni, finale che chiude il cerchio lasciando soddisfatti perché tutto torna; “Stratagemma trentasette” è un viaggio nella storia, seppur non quella che conosciamo e, per chi come me ama certe ambientazioni, un’immersione nel miglior James Clavell (adoro certe trame e non è un caso), per fare un esempio calzante, con personaggi che bucano la pagina e restano a lungo. Da usare come testo di studio per chi vuole scrivere romanzi storici perché saper evocare senza scadere nel didascalico è un’arte. Entrambi scritti in modo magistrale (che scoperta… chi non conosce “Studio83” faccia penitenza), senza effetti scenici ma tanta sostanza narrativa e tecnica, dove tutto serve a costruire storie di spessore. “Resurrezione” è il miglior Premio Urania da dieci anni in qua, almeno, parere mio; “Stratagemma trentasette” il miglior sequel possibile per “Nelson”, romanzo sempre di Giulia, nella speranza che lo scenario che sta costruendo prosegua. Una recensione? No, ci tenevo solo a dirvelo perché nel mare di “roba” che si è costretti a leggere durante l’anno, se non si spende qualche parola per ciò che merita davvero…
Alberto Cola insieme a Elena Di Fazio, nel 2018. Foto della sottoscritta 🙂