“Passaggio al bosco. Una storia di Omnia”: è il titolo del racconto che ho scritto per “Quante storie”, un’antologia destinata alla classe terza delle scuole medie, edita da Rizzoli Education in tandem con Edizioni Centro Studi Erickson.
Devo a SIlvia PognAnte, che non finirò mai di ringraziare, l’inclusione in questo importante progetto. Non parliamo “solo” di un buon testo di italiano (che è già ORO) ma di un intero approccio alla letteratura, basato sul dialogo, sulla ricerca, sull’attivarsi e sullo “sporcarsi le mani” con le parole e con le storie: è il metodo del gruppo “IWT – Italian Writing Teachers”!
Con questo taglio, il manuale scolastico contiene una ricca sezione dedicata alla fantascienza, a cura di Silvia Pognante e Alessio Trevisan, fatta veramente bene, che rende giustizia a questo genere ancora troppo poco conosciuto e a volte negletto (a volte… in modo persino malevolo, ormai l’abbiamo capito).
Alunni e alunne che studieranno su questo manuale avranno invece un insegnamento rigoroso, completo, onesto e profondo. Una nuova generazione sarà formata BENE sulla fantascienza, un vero tesoro della nostra cultura.
Per questo, mi sento davvero onorata e fortunata di aver contribuito con il racconto che chiude la sezione, che verrà usato per il lavoro attivo, successivo allo studio e cuore del metodo IWT.
“Passaggio al bosco” è un’incursione in un mondo futuro sul quale lavoro da tre anni. Un’utopia che non “occupa” l’intero pensabile futuro, ma è una possibilità tra altre compresenti, con cui tesse un campo di forze teso e dinamico.
È anche la storia di una perdita traumatica, e del percorso iniziato dal giovane Nicola per affrontare il dolore, raccontato con fanta-metafore che spero ispirino ragazzi e ragazze. Quando perdiamo una persona, rischiamo che il dolore ci deformi, quindi dobbiamo fare sì che si trasformi: non passa mai davvero, ma possiamo integrarlo nella nostra esistenza, e ci resta accanto insieme ai bei ricordi, come forse accadrà un giorno a Nicola per la sua cara nonna.
E come accade a me, per la mia cara nonna: che in questo marzo 2024 è nata 89 anni fa, ed è anche morta 4 anni fa, scagliata in un bosco più grande… questo racconto di speranza l’ho dedicato a te, a te che mi rimproveravi se da ragazzina scrivevo cose troppo tristi: ti voglio bene, nonna, e te ne vorrà sempre anche Nicola
GRAZIE a Silvia Pognante, ad Alessio Trevisan, a Roberta Ruotolo autrice del percorso sui circoli di lettura, agli IWT, e al team Erikson-Rizzoli: Francesco Zambotti, Chiara Golasseni, Marina Aglieri, colleghi e colleghe che hanno aiutato la mia storia a dare il suo meglio.
Grazie