Sul nuovo numero di Delos Science Fiction, di Delos Digital, c’è anche una mia chiacchierata con il direttore Carmine Treanni sullo scrivere di fantascienza… e sulo scrivere in generale!
Carmine ad esempio mi ha chiesto “tre elementi essenziali” per chi inizia a scrivere, per avere una buona storia.
Ho risposto: CONVINZIONE, PROFONDITÀ, LEALTÀ.
Sono elementi che ritengo validi per ogni genere e per qualsiasi percorso di scrittura che possa dare qualcosa a noi e al mondo.
Quando si inizia a scrivere (non solo fantascienza, ma soprattutto fantascienza) bisogna avere la convinzione di poter dire qualcosa: non necessariamente qualcosa di nuovo o fatale, ma di certo qualcosa che crediamo di poter lasciare a chi legge, qualcosa che per noi è importante, qualcosa che crediamo meritevole di essere detto e passibile di contribuire in qualche modo alla vita delle altre persone. Può essere anche la meraviglia di un divertentissimo viaggio avventuroso, o la delicatezza di un racconto di tre pagine. Ma quello che abbiamo in mente deve convincerci e darci la speranza di passarlo in modo efficace, perché è qualcosa che in qualche modo conta.
Quando poi scriviamo la nostra storia, dobbiamo costruirla con una certa profondità, ovvero dopo un lavoro di scavo: costruire un mondo, o un alieno, o un paradosso, significa averlo abitato per un po’, essersi fatte tante domande e aver sviluppato luci e ombre che non necessariamente riverseremo tutte sulla pagina, ma che, se ben esplorate, daranno anche a chi legge l’idea di una complessità affascinante. Suscitare domande e voglie insoddisfatte è importante tanto quanto dare risposte e descrivere bene: un testo capace di fare entrambe le cose è un mondo nel quale abbiamo abitato abbastanza a lungo noi per prime/i.
La lealtà è l’ultimo ma non ultimo elemento importante nel racconto di una storia. Consiste nel non rifilare “trucchi da quattro soldi” a chi legge, nel non voler “catechizzare” anche in presenza di messaggi forti, nel lavorare al massimo delle proprie possibilità e soprattutto nell’aver chiarito a sé stesse/i perché si sta scrivendo quella storia, rispettando quell’anelito senza “imbellettarlo” o adeguarlo a un supposto tempo o a una ipotizzata moda.
CONTINUA su Fantascienza.com: Giulia Abbate: “È importante aiutare l’autore a trovare la sua voce” – L’autrice di Nelson ci spiega gli aspetti più importanti dello scrivere fantascienza.
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Buona lettura… e buone scritture
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