Il 6 dicembre 2022 ho partecipato a una lezione all’Università Statale di Milano, per il corso di laurea magistrale English Cultural Studies condotto da Nicoletta Vallorani con Paolo Caponi.
Sono stata invitata insieme a Franco Ricciardiello, e a Laura CZ Dominguez e Guglielmo Miccolupi del Commando Jugendstil.
Titolo della lezione: CIÒ CHE COSTRUIAMO NON VA MAI VIA.
(E forse è questa la ragione segreta per cui in linguistica si studiano anche le scritture effimere, la scrittura sulla sabbia, la scrittura con le dita nel vento.)
Abbiamo illustrato la nascita di Solarpunk Italia e ragionato sul costruire attivismi tra letteratura e comunità, tra arte e vita, seguendo la traccia: “Il solarpunk come discorso militante sulle realtà urbane”.
La questione della rappresentazione è stata cruciale: rappresentare non significa replicare o registrare, ma creare, far esistere.
(Anche nel vento si possono scrivere parole che restino.)
Per me è un vero privilegio avere la possibilità di divulgare il senso del nostro lavoro. Si tratta di rovesciare il mondo, né più, né meno.
E penso si possa fare. Io non posso farlo, nemmeno tu o lei o lui: ma se lo si fa insieme, con un noi, allora è tutta un’altra storia.
E se si può raccontare, si può anche realizzare.